sabato 30 gennaio 2016

La sarta di Dachau di Mary Chamberlain

 La sarta di Dachau
di Mary Chamberlain
gennaio 2016
320 pagine
Garzanti libri

«La sarta di Dachau è una storia d'amore, di guerra e di speranza. Una protagonista indimenticabile che insegue i suoi sogni contro tutto e tutti.» - The Telegraph 

Londra, 1939. Ada Vaughan non ha ancora compiuto diciotto anni quando capisce che basta un sogno per disegnare il proprio destino. E il suo è quello di diventare una sarta famosa, aprire una casa di moda, realizzare abiti per le donne più eleganti della sua città. Ha da poco cominciato a lavorare presso una sartoria in Dover Street, e la vita sembra sorriderle. Un viaggio imprevisto a Parigi le fa toccare con mano i confini del suo sogno: stoffe preziose, tagli raffinati, ricami dorati. Ma la guerra allunga la sua ombra senza pietà. Ada è intrappolata in Francia, senza la possibilità di ritornare a casa. Senza soldi, senza un rifugio, Ada non ha colpe, se non quella di trovarsi nel posto sbagliato. Ma i soldati nazisti non si fermano davanti a niente. Viene deportata nel campo di concentramento di Dachau. Lì, dove il freddo si insinua senza scampo fino in fondo alle ossa, circondata da occhi vuoti per la fame e la disperazione, Ada si aggrappa all’unica cosa che le rimane, il suo sogno. L’unica cosa che la tiene in vita. La sua abilità con ago e filo le permette di lavorare per la moglie del comandante del campo. Gli abiti prodotti da Ada nei lunghi anni di prigionia sono sempre più ricercati, nonostante le ristrettezze belliche. La sua fama travalica le mura di Dachau e arriva fino alle più alte gerarchie naziste. Le viene commissionato un abito che dovrà essere il più bello della sua carriera. Un vestito da sera nero, con una rosa rossa. Ma Ada non sa che quello che le sue mani stanno creando non è un abito qualsiasi. Sarà l’abito da sposa di Eva Braun, l’amante del Führer… La sarta di Dachau è un caso editoriale mondiale. Venduto in 26 paesi, ha conquistato il cuore dei librai e dei lettori inglesi. Una storia di orrore e di speranza, di vite spezzate e della capacità di sopravvivere grazie ai propri sogni. La storia di una donna che non si arrende e che continua a lottare anche quando tutto sembra perso.


L'autrice
Mary Chamberlain
Chamberlain Mary è professoressa di storia a Oxford. La sarta di Dachau è il suo primo romanzo (Garzanti, 2016).
Ho iniziato questo libro nel giorno della memoria, mi sembrava giusto ricordare l'Olocausto leggendo un libro che ne parlava.
Devo dire che ho fatto la scelta giusta, un bel libro , ben scritto . La trama si intreccia con la seconda guerra mondiale, una ragazza giovane e ingenua si ritrova in mezzo . La sua prigionia è a Dachau e lì farà abiti per le mogli degli ufficiali tedeschi. Una storia verosimile che ti lascia un grande vuoto e una tristezza nel cuore per i milioni di persone che sono morti durante l'Olocausto. Purtroppo il finale non è dei migliori .
Mi è piaciuto molto e vi consiglio di leggerlo
Antonella

mercoledì 27 gennaio 2016

La casa di vetro di Simon Mawer

La casa di vetro

La casa di vetro 
di Simon Mawer
del 2009
451 pagine
Neri Pozza editore

Trama 

Viktor e Liesel Landauer sono una giovane coppia di sposi in viaggio di nozze. La famiglia ebrea di Viktor possiede un impero industriale che produce automobili e motociclette, Liesel appartiene all'alta borghesia tedesca. Dopo aver attraversato la Carinzia, i Landauer si dirigono a Venezia. In occasione di una festa in un antico palazzo sul Canal Grande, incontrano Rainer von Abt, celebre architetto dai modi eleganti. Von Abt si impegna con Viktor in un'appassionate conversazione sull'architettura moderna. Quando illustra la sua idea di costruzione con materiali non convenzionali come il vetro e l'acciaio, Viktor si entusiasma a tal punto da proporgli di disegnare una casa per loro a Mesto, in Cecoslovacchia. Von Abt accetta e nel 1929 iniziano i lavori della casa di vetro, un magnifico edificio modernista fondato su una radicale concezione dello spazio aperto, trasparente. Una volta finita, la casa diviene il centro dell'esistenza dei Landauer. E nella casa di vetro che compare sulla scena Hana, donna giovane, spregiudicata, con molti amanti oltre a un marito, che stabilisce subito un morboso, intimo rapporto con Liesel. È dalla casa di vetro e dalla sua rarefatta eleganza che Viktor a volte fugge tra le braccia della seducente Kata. Così, tra amori proibiti e segreti inconfessabili, prosegue la vita dorata dei Landauer finché l'avvento del nazionalsocialismo non si abbatte come una scure sulla loro esistenza e sulla loro magnifica dimora.

L'autore
Simon Mawer

Simon Mawer
Simon Mawer è nato in Inghilterra. Ha vissuto a lungo a Cipro e a Malta. Ora vive in Italia con la moglie e i due figli. È autore di altri sei romanzi, tra i quali Mendel’s Dwarf, che ha concorso per il Booker Prize e The Fall, che ha vinto il Boardman Tasker Prize.

dello stesso autore:


Il mio parere
Un libro molto avvincente, ben scritto e molto interessante per chi come me non sa niente di Archittetura, mi è piaciuto molto la descrizione della casa e la descrizione nei particolari nella scelta del mobilio . Purtroppo verso la fine il romanzo mi ha deluso molto , quando i protagonisti partono per l'America il romanzo non ha più senso , è solamente la dscrizione di personaggi che si alternano intorno la casa. Il finale deludente.
Naturalmente è solamente il mio parere, vi consiglio di leggerlo
Sotto vi etto la foto della Casa di Vetro che si trova in Cecoslovacchia


Al prossimo libro
Antonellaro
È così che si uccide
Thriller
uscito nel 2015
410 pagine
pubblicato da Longanesi

Questo romanzo non è solo il thriller italiano che ha conquistato gli editori internazionali prima dell’uscita. Non è soltanto un esordio travolgente, scritto con maestria inedita. Questo romanzo è una sfida irresistibile, che avvolge il lettore nell’incantesimo della più pura tensione narrativa.

La pioggia di fine estate è implacabile e lava via ogni traccia: ecco perché stavolta la scena del crimine è un enigma indecifrabile. Una sola cosa è chiara: chiunque abbia ucciso la donna, ancora non identificata, l’ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i propri affilati strumenti per mettere in scena una morte. Perché la morte è uno spettacolo. Lo sa bene, Enrico Mancini. Lui non è un commissario come gli altri. Lui sa nascondere perfettamente i suoi dolori, le sue fragilità. Si è specializzato a Quantico, lui, in crimini seriali. È un duro. Se non fosse per quella inconfessabile debolezza nel posare gli occhi sui poveri corpi vittime della cieca violenza altrui. È uno spettacolo a cui non riesce a riabituarsi. E quell’odore. L’odore dell’inferno, pensa ogni volta. Così, Mancini rifiuta il caso. Rifiuta l’idea stessa che a colpire sia un killer seriale. Anche se il suo istinto, dopo un solo omicidio, ne è certo. E l’istinto di Mancini non sbaglia: è con il secondo omicidio che la città piomba nell’incubo. Messo alle strette, il commissario è costretto ad accettare l’indagine… E accettare anche l’idea che forse non riuscirà a fermare l’omicida prima che il suo disegno si compia. Prima che il killer mostri a tutti – soprattutto a lui – che è così che si uccide.

Autore 

 Mirko Zilahy è nato a Roma nel 1974.  Ha insegnato lingua e letteratura italiana a Dublino ed è cultore di lingua e letteratura inglese presso l’Università per stranieri di Perugia. Molto attivo su vari fronti editoriali, è stato fra l’altro editor per minimum Fax e traduttore dall’inglese di testi . Il suo romanzo d'esordio, È così che si uccide, è uscito per Longanesi nel 2015.


Devo dire che questo thriller mi è piaciuto molto, ben scritto, avvincente fino all'ultima pagina,io vi consiglio di leggerlo. Per essere il suo primo libro direi che ha colpito in pieno , sicuramente darà ancora di più nel tempo. 
Al prossimo romanzo
Antonella

sabato 23 gennaio 2016

La gemella silenziosa di S.K.Treymane


La gemella silenziosa 
Thriller psicologico
Uscito nel 2015 
307 pagine 
Garzant libri
.
A Sarah piace il silenzio assoluto della sera che avvolge l'isola di Skye. Le piace muoversi piano nella penombra e accarezzare delicatamente i biondi capelli della sua bambina di sette anni, Kirstie, che si è appena addormentata. Mentre osserva le sue manine che stringono il cuscino, Sarah ripensa a quando quelle mani si stringevano a quelle, identiche, della sorella gemella Lydia. Niente le distingueva: stesse lentiggini, stessi occhi azzurro ghiaccio, stesso sorriso giocoso. Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quell'isola nel mare della Scozia. Lì, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità. Eppure, mentre si avvicina l'inverno, Kirstie è sempre più strana. Diventa silenziosa, riflessiva, stranamente interessata a cose che prima non amava. Sempre più simile a Lydia, la gemella scomparsa. Quando un giorno si scatena una violenta tempesta, Sarah e Kirstie rimangono isolate. Nel buio, col solo mugghiare del vento ad ascoltarle, Kirstie alza gli occhi e sussurra: "Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? Io sono Lydia. Kirstie è morta, non io". Sarah è devastata e il tarlo del dubbio comincia a torturarle l'anima. Cos'è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta? È possibile che una madre possa non riconoscere sua figlia?

L'autore
S. K. Tremayne è nato nel Devon, vive a Londra con le sue due figlie e scrive regolarmente su giornali e riviste internazionali. La gemella silenziosa è il suo primo romanzo pubblicato da Garzanti (2015)

Ho finito di leggerlo ieri, l'ho letto in due giorni, direi molto avvincente e con molta suspanche.
Un bel thriller psicologico che fino alla fine ti tiene incollato alle sue pagine, finale a sorpresa.
Mi è piaciuto e ve lo consiglio se anche voi amate questo genere di libro
Al prossimo romanzo
Antonella

giovedì 14 gennaio 2016

La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi

Ultimo libro di Donato Carrisi , uno dei miei scrittori preferiti. Un bel noir, diverso dall'ultimo libro Il cacciatore del buio, Ma allo stesso modo interessante e con dei colpi di scena nel finali.
Il mio consiglio è di leggerlo dimenticando gli altri libri che lui ha scritto.

La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, per far sì che un crimine riceva ciò che gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'audience. Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì?

Recensione del libro IBS
Donato Carrisi ci ammalia con una storia scritta di getto, senza più il giorno e la notte: un romanzo che si imprime con forza nei nostri cuori e sfida le nostre paure.




Se tralasciamo per un attimo il nome dell’autore, un nome che si porta dietro accenti del sud, provinciali, rurali, se per un attimo sospendiamo il giudizio, scartiamo il libro, tiriamo via la sovraccoperta e iniziamo a leggere il thriller di Donato Carrisi per quello che è, allora scopriamo lentamente che in Italia abbiamo qualcosa di meglio di John Grisham, personaggi più interessanti di Kay Scarpetta, paesi alpini che, in quanto a misteri, non hanno nulla da invidiare ai monti Appalachi. 
È un brivido quasi istantaneo, immediato, l’incipit di questo nuovo romanzo di Carrisi. Ci troviamo in una valle immersa nella nebbia, nello studio dello psichiatra il professor Flores. Seduto di fronte a lui c’è un uomo sfatto dalla fatica e sporco di sangue, è l’agente speciale Vogel, ed è sotto shock. Sono passati sessantadue giorni dalla scomparsa di Anna Lou, una ragazzina di 16 anni sparita nella nebbia senza lasciare traccia. E non c’è nessun motivo per cui il famoso investigatore, volto televisivo noto per le trasmissioni di cronaca nera, debba trovarsi ancora in quella valle, di notte. Non c’è nessuna ragione e lui non ricorda nulla, o almeno così vuole far credere al professor Flores. L’unico modo per accertare cosa sia veramente successo all’uomo, a due mesi di distanza dall’inizio dell’indagine, è ripercorrere tutta la storia dall’inizio. 
Prima che Vogel arrivasse in paese e mettesse in piedi la sua sgangherata squadra di ricerca, niente faceva pensare che la scomparsa della ragazzina potesse diventare un caso mediatico. Prima che Vogel attirasse su questo caso tutta la stampa nazionale, Anna Lou era solo una ragazzina confusa scappata di casa. Ma dopo quarantotto ore senza avere notizie era stato facile per l’opinione pubblica passare dalla scomparsa volontaria al rapimento e dal rapimento all’omicidio. 
Il caso sembrava perfetto per la ribalta televisiva, e Vogel era un vero e proprio esperto del genere. Un paese chiuso e inospitale, una ragazzina timida, capelli rossi e lentiggini, senza grilli per la testa, tutta gattini e cuoricini. E poi una comunità ristretta, quasi completamente composta dai membri di una confraternita religiosa ultra cattolica. Anche i genitori della ragazzina fanno parte della confraternita. Il giorno in cui lo Stato ha confiscato loro i terreni agricoli, perché ricchissimi di un raro minerale, sono diventati improvvisamente ricchi. Eppure non hanno modificato il loro tenore di vita, era stata la confraternita a beneficiarne. 
Vogel intuisce per primo che l’attenzione dei media può essere indirizzata su quella comunità, e questo era stato il lasciapassare perché la procura gli mettesse a disposizione tutti i mezzi più all’avanguardia per continuare le ricerche: polizia scientifica, squadre di ricerca, elicotteri. Eppure Vogel ha la sua teoria. Che non c’entra niente con il “mostro” che i giornalisti stanno cercando. 
Intuito, logica, capacità di cogliere ogni indizio e di leggere il linguaggio del corpo, il personaggio di Vogel, con la sua eleganza formale in stile inglese, si erge come un gigante nel romanzo di Donato Carrisi. I dialoghi con il suo giovane aiutante Borghi sono vere e proprie lezioni di investigazione, è un piacere leggerli ed è un piacere arrivare fino in fondo a questo thriller. Un romanzo in cui la cronaca nera di casa nostra si fa racconto d’autore.

Al prossimo libro
Antonella
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