giovedì 10 marzo 2016

La moglie perfetta di Roberto Costantini

La moglie perfetta
La moglie perfetta
di Roberto Costantini
anno 2016
447 pagine
disponibile in ebook

Trama da IBS 
Descrizione
Nel maggio del 2001, a Roma, due coppie, il professore italoamericano Victor Bonocore e la moglie Nicole Steele, il pubblico ministero Bianca Benigni e il marito Nanni. Due matrimoni come tanti, a volte felici, a volte meno. Tra loro una ventenne pericolosa, Scarlett, sorella di Nicole. Intorno, la terra di mezzo del Sordomuto e del Puncicone, gli appalti pubblici, il gioco d'azzardo, l'usura, e la morte atroce di una ragazza, Donatella. Sembra essere l'ennesimo atto di violenza patito da una donna per mano di un uomo violento, l'assassino viene scoperto e giustizia è fatta. O forse no? Quando viene ucciso Victor Bonocore, Michele Balistreri dirige la terza sezione della squadra Mobile e indaga insieme al pm Bianca Benigni. La miscela è esplosiva, le modalità di conduzione dell'indagine contro le sorelle Steele sono fuori dai confini della legge e l'esito è disastroso. L'arresto di Scarlett e Nicole incrina le relazioni tra Italia e Stati Uniti. Tutto finisce male. Nel 2011 una rivelazione inattesa spinge Balistreri a riaprire quel caso rimasto senza colpevoli. Ma se non è tardi per la giustizia, forse lo è per l'amore e per la vita. O forse no.

 RECENSIONE IBS

Dopo il successo internazionale della Trilogia del male, il commissario Balistreri torna in un thriller che trascina il lettore nelle spire di una suspense mozzafiato.

Forse su Roma capitale del crimine è stato scritto tutto, o forse non ancora. La Trilogia del Male di Roberto Costantini ha certo contribuito a creare intorno a Roma quell’alone di mistero che negli ultimi anni ha ispirato romanzi, film, serie tv e nuovi filoni d’inchiesta, fino alla definizione di “Mafia Capitale”, il fenomeno che vede la mafia avanzare strisciante fuori dai confini del Sud.
Prosegue su questo filone, ma con una voce inedita, anche questa nuova indagine del commissario di Polizia Michele Balistreri, un investigatore dal passato oscuro che spiega la sua visione del mondo in questo modo:
“Il tempo trascorso non mi ha cambiato. Tutte le sigarette, il whisky, le donne di cui ho consumato il corpo e cancellato l’anima non sono serviti né a seppellire il passato né a farmi desiderare un futuro. Non siamo affatto artefici del nostro destino, recitiamo una parte insignificante in qualcosa che non comprendiamo, e le nostre grandi tragedie individuali non contano più della formica che ho appena calpestato attraversando il giardino”. 
Il racconto è narrato “in soggettiva” attraverso l’uso della prima persona da parte di tre personaggi: il Sordomuto, un esponente della malavita romana; Nanni, psicologo, marito del PM Bianca Benigni e Balistreri. Tre punti di vista differenti che delineano perfettamente la stratificazione del malaffare romano. Le voci del “mondo di sotto”, che abbiamo imparato a conoscere grazie alle intercettazioni dell’inchiesta di Mafia Capitale, arrivano fino a noi, fino al “mondo di mezzo”. In queste pagine a sussurrare dal sottosuolo di Roma sono Il Sordomuto e Il Puncicone, mentre nel “mondo di sopra” ci sono Nanni e gli altri professionisti della sua cerchia: avvocati, giudici, ricercatori universitari e bellissime donne straniere. In mezzo c’è lui, Balistreri, ex simpatizzante di Ordine Nuovo, uno che da ragazzo bazzicava con gente col tatuaggio dell’ascia bipenne sul braccio, e che poi a un certo punto, chissà perché, è passato dall’altra parte. 
Il caso che sta seguendo Balistreri, anche questa volta, affonda le sue radici nel passato, un passato recente. È il 2001 quando una giovane donna, Donatella Caruso, figlia di un onesto costruttore romano, viene violentata e uccisa dopo una festa sulla spiaggia. Le prime indagini portano nell’ambiente degli Ultras e di Ordine Nuovo, e l’inchiesta viene risolta rapidamente. Ma Balistreri non sa che lo stesso Caruso è oggetto di un’altra indagine, una faccenda di appalti e potere, in mano al PM Bianca Benigni. Le due indagini rimangono separate e latenti per molti anni, fino al 2011, quando un altro personaggio in qualche modo coinvolto, il professore italoamericano Victor Bonocore, viene collegato a quell'omicidio. A quel punto Balistreri sarà costretto a riaprire un’indagine che sembrava ormai conclusa e a collaborare con Bianca, una donna che lo spingerà a indagare ai limiti del lecito. 
Tutta la lettura è un lento, vertiginoso, inquietante percorso verso la verità, con un indizio gigantesco scritto nel titolo: “La moglie perfetta”. È proprio lei, la moglie perfetta, che teniamo d’occhio sin dalle prime pagine, una donna da cui ci aspettiamo l’inevitabile e amaro tradimento. Perché si sa, la moglie perfetta non esiste, in nessuno dei mondi possibili.



Vi consiglio di leggerlo , anche questa volta l'autore non ci ha deluso.
conferma le sue capacità narrative inerenti un thriller noir di notevole spessore.
Al prossimo romanzo
Antonella

sabato 20 febbraio 2016

L'usignolo di Hannah Kristin

L' usignolo
L'usignolo
di Hannan Kristin
romanzo storico
 seconda guerra mondiale
2016
466 pagine
Mondadori
disponibile anche in ebook


Una storia intensa che racconta con sapienza la dolcezza, la forza, il coraggio delle donne. - Sveva Casati Modignani

Grandi personaggi, grandi vicende, grandi sentimenti: cosa chiedere di più a un romanzo? - Isabel Allende

Nel tranquillo paesino di Carriveau, Vianne Mauriac saluta il marito Antoine che si sta dirigendo al fronte. Non credeva che i nazisti avrebbero attaccato la Francia, ma di punto in bianco si ritrova circondata da soldati tedeschi, carri armati, aerei che scaricano bombe su innocenti. Ora che il Paese è stato invaso, Vianne è obbligata a ospitare il nemico in casa sua: da quel momento ogni suo movimento è tenuto d’occhio, lei e sua figlia sono in costante pericolo. Senza più cibo né denaro, in una situazione di crescente paura, si troverà costretta a prendere, una dopo l’altra, decisioni difficilissime. Isabelle, la sorella di Vianne, è una diciottenne ribelle in cerca di un obiettivo su cui lanciarsi con tutta l’incoscienza della giovinezza. Mentre lascia Parigi insieme a migliaia di persone, incontra il misterioso Gaëtan, un partigiano convinto che i francesi possano e debbano combattere i nazisti. Rapita dalle idee e dal fascino del ragazzo, Isabelle si unirà alla Resistenza senza mai guardarsi indietro, non considerando i rischi gravissimi a cui andrà incontro. Con coraggio e grazia, sorretta da una documentazione accuratissima, Kristin Hannah si addentra nell’universo epico della Seconda guerra mondiale per illuminare una parte della Storia raramente affrontata: la guerra delle donne. L’Usignolo racconta di due sorelle distanti per età, esperienze e ideali, ognuna alle prese con la propria battaglia per la sopravvivenza ma entrambe alla ricerca fiduciosa dell’amore e della libertà. Una storia toccante, dolorosa e coinvolgente che celebra la resilienza dell’animo umano e la straordinaria forza delle donne.

Biografia dell'autrice
 Kristin Hannah, scrittrice americana di bestseller, che dal 12 gennaio è nelle librerie italiane con il suo ultimo grande successo, L’Usignolo, pubblicato da Mondadori.

Il mio parere
Ho letto questo libro che giudico bellissimo e commovente. La storia ti porta al periodo della seconda guerra mondiale e questa è la storia di due sorelle francesi che vivono nella campagna francesca durante l'occupazione nazista. 
Usignolo è il nome in codice di una partigiana francese che cerca di aiutare i francesi dagli orrori dei Nazisti.
Quando finisci un libro così ti chiedi come è stato possibile tutto questo, come è stato possibile che degli uomini hanno potuto distruggere altri uomini.
E' un libro che ti lascia sgomenta , però pensi non succederà più tutto questo avrà lasciato all'umanità una strada da seguire diversa,nella pace e dignità delle persone.....
Ma non è cosi purtroppo per potere, per denaro e per altri interessi l' Uomo distrugge i suoi fratelli.
Un pensiero va a Giulio Regeni 
Un libro da leggere sicuramente
Al prossimo romanzo
Antonella

lunedì 15 febbraio 2016

Central Park di Guillaume Musso

Central Park
Central Park
di Guillaume Musso
Thriller
2015
304 pagine
Bompiani

Trama
New York. Otto del mattino. Alice, una giovane poliziotta di Parigi, e Gabriel, pianista jazz americano, si svegliano ammanettati tra loro su una panchina di Central Park. Non si conoscono e non ricordano nulla del loro incontro. La sera prima, Alice era a una festa sugli Champs-Elysées con i suoi amici, mentre Gabriel era in un pub di Dublino a suonare. Impossibile? Eppure... Dopo lo stupore iniziale le domande sono inevitabili: come sono finiti in una situazione simile? Da dove arriva il sangue di cui è macchiata la camicetta di Alice? Perché dalla sua pistola manca un proiettile? Per capire cosa sta succedendo e riannodare i fili delle loro vite, Alice e Gabriel non possono fare altro che agire in coppia. La verità che scopriranno finirà per sconvolgere le loro vite.

Fa un mirabolante balzo in avanti, il giovane scrittore francese Guillaume Musso, con questo suo ultimo thriller. Dopo aver colpito l’attenzione dell’editoria mondiale con il romanzo del 2004 L’uomo che credeva di non avere più tempo e dopo una lunga produzione di fiction che mescola sentimento e mistero, lo scrittore – che è anche professore di scienze economiche e sociali - butta il cuore oltre l’ostacolo e prende la decisione che probabilmente lo porterà a frequentare i salotti buoni della letteratura mondiale. Guillaume Musso ha in mente una trama sorprendente, ma questa volta – dice - non ricorrerà a elementi misteriosi e soprannaturali, il suo thriller deve essere un congegno totalmente razionale. E ci riesce, a giudicare dal successo clamoroso cheCentral Park ha raggiunto in Francia, dove è diventato un best seller da un milione di copie. L’idea iniziale è quella di prendere due personaggi, un uomo e una donna che non si sono mai visti e di farli risvegliare su una panchina di Central Park, a New York. I due sono ammanettati e feriti, non ricordano nulla di quello che è successo la notte prima e, soprattutto, provengono da due città diverse: lei è un poliziotto di Parigi, la sera prima bisbocciava con le amiche sugli Champs-Élysées, lui è un pianista jazz e stava suonando in un locale di Dublino. 
Appena Gabriel e Alice si rendono conto di essere a New York hanno due reazioni opposte. Lui vorrebbe andare subito alla polizia e denunciare l’accaduto, lei decide che prima di andare dalla polizia deve scoprire come mai la sua camicetta è sporca di sangue e di chi è la pistola, senza un proiettile, che ha in tasca. È così che viene innescato il meccanismo implacabile del thriller. 
Come nella migliore tradizione, anche questo romanzo parte dalla fine, mentre l’indagine procede a ritroso, ma questa volta il punto di partenza non è un cadavere, sono due corpi assolutamente vivi costretti a muoversi insieme. Un romanzo che nasce con la pretesa di sconvolgere il lettore, anche a costo di piegare l’umanità dei personaggi alle esigenze della trama. L’epilogo sarà assolutamente sorprendente.
Biografia dell'autore
Guillaume Musso
Romanziere francese. Figlio di una bibliotecaria da cui ha ereditato l’amore per i libri, scrive di notte, nei fine settimana oppure in treno, mentre si reca a Parigi dalla compagna. Il suo romanzo d’esordio L’uomo che credeva di non avere più tempo (Sonzogno, 2005) è un bestseller internazionale, e altrettanto successo ha avuto La donna che non poteva essere qui (Sonzogno, 2006).
Chi ama torna sempre indietro è ai vertici delle classifiche dei libri più venduti in Francia e pubblicato in 18 Paesi.
Quasi tutte le sue storie sono state fatte oggetto - o sono in procinto di esserlo - di adattamenti cinematografici.

Il mio modesto parere da lettrice
Ieri ho finito il libro , un trhiller magistrale , pieno di colpi di scena e la sua trama è avvincente. 
Purtroppo per me il finale è stato una delusione, mai avrei previsto un finale così ....direi non adatto ad un thriller così avvincente.
Vi consiglio di leggerlo e vi raccomando non vi aspettate un finale da thriller
Al prossimo libro
Antonella

sabato 30 gennaio 2016

La sarta di Dachau di Mary Chamberlain

 La sarta di Dachau
di Mary Chamberlain
gennaio 2016
320 pagine
Garzanti libri

«La sarta di Dachau è una storia d'amore, di guerra e di speranza. Una protagonista indimenticabile che insegue i suoi sogni contro tutto e tutti.» - The Telegraph 

Londra, 1939. Ada Vaughan non ha ancora compiuto diciotto anni quando capisce che basta un sogno per disegnare il proprio destino. E il suo è quello di diventare una sarta famosa, aprire una casa di moda, realizzare abiti per le donne più eleganti della sua città. Ha da poco cominciato a lavorare presso una sartoria in Dover Street, e la vita sembra sorriderle. Un viaggio imprevisto a Parigi le fa toccare con mano i confini del suo sogno: stoffe preziose, tagli raffinati, ricami dorati. Ma la guerra allunga la sua ombra senza pietà. Ada è intrappolata in Francia, senza la possibilità di ritornare a casa. Senza soldi, senza un rifugio, Ada non ha colpe, se non quella di trovarsi nel posto sbagliato. Ma i soldati nazisti non si fermano davanti a niente. Viene deportata nel campo di concentramento di Dachau. Lì, dove il freddo si insinua senza scampo fino in fondo alle ossa, circondata da occhi vuoti per la fame e la disperazione, Ada si aggrappa all’unica cosa che le rimane, il suo sogno. L’unica cosa che la tiene in vita. La sua abilità con ago e filo le permette di lavorare per la moglie del comandante del campo. Gli abiti prodotti da Ada nei lunghi anni di prigionia sono sempre più ricercati, nonostante le ristrettezze belliche. La sua fama travalica le mura di Dachau e arriva fino alle più alte gerarchie naziste. Le viene commissionato un abito che dovrà essere il più bello della sua carriera. Un vestito da sera nero, con una rosa rossa. Ma Ada non sa che quello che le sue mani stanno creando non è un abito qualsiasi. Sarà l’abito da sposa di Eva Braun, l’amante del Führer… La sarta di Dachau è un caso editoriale mondiale. Venduto in 26 paesi, ha conquistato il cuore dei librai e dei lettori inglesi. Una storia di orrore e di speranza, di vite spezzate e della capacità di sopravvivere grazie ai propri sogni. La storia di una donna che non si arrende e che continua a lottare anche quando tutto sembra perso.


L'autrice
Mary Chamberlain
Chamberlain Mary è professoressa di storia a Oxford. La sarta di Dachau è il suo primo romanzo (Garzanti, 2016).
Ho iniziato questo libro nel giorno della memoria, mi sembrava giusto ricordare l'Olocausto leggendo un libro che ne parlava.
Devo dire che ho fatto la scelta giusta, un bel libro , ben scritto . La trama si intreccia con la seconda guerra mondiale, una ragazza giovane e ingenua si ritrova in mezzo . La sua prigionia è a Dachau e lì farà abiti per le mogli degli ufficiali tedeschi. Una storia verosimile che ti lascia un grande vuoto e una tristezza nel cuore per i milioni di persone che sono morti durante l'Olocausto. Purtroppo il finale non è dei migliori .
Mi è piaciuto molto e vi consiglio di leggerlo
Antonella

mercoledì 27 gennaio 2016

La casa di vetro di Simon Mawer

La casa di vetro

La casa di vetro 
di Simon Mawer
del 2009
451 pagine
Neri Pozza editore

Trama 

Viktor e Liesel Landauer sono una giovane coppia di sposi in viaggio di nozze. La famiglia ebrea di Viktor possiede un impero industriale che produce automobili e motociclette, Liesel appartiene all'alta borghesia tedesca. Dopo aver attraversato la Carinzia, i Landauer si dirigono a Venezia. In occasione di una festa in un antico palazzo sul Canal Grande, incontrano Rainer von Abt, celebre architetto dai modi eleganti. Von Abt si impegna con Viktor in un'appassionate conversazione sull'architettura moderna. Quando illustra la sua idea di costruzione con materiali non convenzionali come il vetro e l'acciaio, Viktor si entusiasma a tal punto da proporgli di disegnare una casa per loro a Mesto, in Cecoslovacchia. Von Abt accetta e nel 1929 iniziano i lavori della casa di vetro, un magnifico edificio modernista fondato su una radicale concezione dello spazio aperto, trasparente. Una volta finita, la casa diviene il centro dell'esistenza dei Landauer. E nella casa di vetro che compare sulla scena Hana, donna giovane, spregiudicata, con molti amanti oltre a un marito, che stabilisce subito un morboso, intimo rapporto con Liesel. È dalla casa di vetro e dalla sua rarefatta eleganza che Viktor a volte fugge tra le braccia della seducente Kata. Così, tra amori proibiti e segreti inconfessabili, prosegue la vita dorata dei Landauer finché l'avvento del nazionalsocialismo non si abbatte come una scure sulla loro esistenza e sulla loro magnifica dimora.

L'autore
Simon Mawer

Simon Mawer
Simon Mawer è nato in Inghilterra. Ha vissuto a lungo a Cipro e a Malta. Ora vive in Italia con la moglie e i due figli. È autore di altri sei romanzi, tra i quali Mendel’s Dwarf, che ha concorso per il Booker Prize e The Fall, che ha vinto il Boardman Tasker Prize.

dello stesso autore:


Il mio parere
Un libro molto avvincente, ben scritto e molto interessante per chi come me non sa niente di Archittetura, mi è piaciuto molto la descrizione della casa e la descrizione nei particolari nella scelta del mobilio . Purtroppo verso la fine il romanzo mi ha deluso molto , quando i protagonisti partono per l'America il romanzo non ha più senso , è solamente la dscrizione di personaggi che si alternano intorno la casa. Il finale deludente.
Naturalmente è solamente il mio parere, vi consiglio di leggerlo
Sotto vi etto la foto della Casa di Vetro che si trova in Cecoslovacchia


Al prossimo libro
Antonellaro
È così che si uccide
Thriller
uscito nel 2015
410 pagine
pubblicato da Longanesi

Questo romanzo non è solo il thriller italiano che ha conquistato gli editori internazionali prima dell’uscita. Non è soltanto un esordio travolgente, scritto con maestria inedita. Questo romanzo è una sfida irresistibile, che avvolge il lettore nell’incantesimo della più pura tensione narrativa.

La pioggia di fine estate è implacabile e lava via ogni traccia: ecco perché stavolta la scena del crimine è un enigma indecifrabile. Una sola cosa è chiara: chiunque abbia ucciso la donna, ancora non identificata, l’ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i propri affilati strumenti per mettere in scena una morte. Perché la morte è uno spettacolo. Lo sa bene, Enrico Mancini. Lui non è un commissario come gli altri. Lui sa nascondere perfettamente i suoi dolori, le sue fragilità. Si è specializzato a Quantico, lui, in crimini seriali. È un duro. Se non fosse per quella inconfessabile debolezza nel posare gli occhi sui poveri corpi vittime della cieca violenza altrui. È uno spettacolo a cui non riesce a riabituarsi. E quell’odore. L’odore dell’inferno, pensa ogni volta. Così, Mancini rifiuta il caso. Rifiuta l’idea stessa che a colpire sia un killer seriale. Anche se il suo istinto, dopo un solo omicidio, ne è certo. E l’istinto di Mancini non sbaglia: è con il secondo omicidio che la città piomba nell’incubo. Messo alle strette, il commissario è costretto ad accettare l’indagine… E accettare anche l’idea che forse non riuscirà a fermare l’omicida prima che il suo disegno si compia. Prima che il killer mostri a tutti – soprattutto a lui – che è così che si uccide.

Autore 

 Mirko Zilahy è nato a Roma nel 1974.  Ha insegnato lingua e letteratura italiana a Dublino ed è cultore di lingua e letteratura inglese presso l’Università per stranieri di Perugia. Molto attivo su vari fronti editoriali, è stato fra l’altro editor per minimum Fax e traduttore dall’inglese di testi . Il suo romanzo d'esordio, È così che si uccide, è uscito per Longanesi nel 2015.


Devo dire che questo thriller mi è piaciuto molto, ben scritto, avvincente fino all'ultima pagina,io vi consiglio di leggerlo. Per essere il suo primo libro direi che ha colpito in pieno , sicuramente darà ancora di più nel tempo. 
Al prossimo romanzo
Antonella

sabato 23 gennaio 2016

La gemella silenziosa di S.K.Treymane


La gemella silenziosa 
Thriller psicologico
Uscito nel 2015 
307 pagine 
Garzant libri
.
A Sarah piace il silenzio assoluto della sera che avvolge l'isola di Skye. Le piace muoversi piano nella penombra e accarezzare delicatamente i biondi capelli della sua bambina di sette anni, Kirstie, che si è appena addormentata. Mentre osserva le sue manine che stringono il cuscino, Sarah ripensa a quando quelle mani si stringevano a quelle, identiche, della sorella gemella Lydia. Niente le distingueva: stesse lentiggini, stessi occhi azzurro ghiaccio, stesso sorriso giocoso. Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quell'isola nel mare della Scozia. Lì, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità. Eppure, mentre si avvicina l'inverno, Kirstie è sempre più strana. Diventa silenziosa, riflessiva, stranamente interessata a cose che prima non amava. Sempre più simile a Lydia, la gemella scomparsa. Quando un giorno si scatena una violenta tempesta, Sarah e Kirstie rimangono isolate. Nel buio, col solo mugghiare del vento ad ascoltarle, Kirstie alza gli occhi e sussurra: "Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? Io sono Lydia. Kirstie è morta, non io". Sarah è devastata e il tarlo del dubbio comincia a torturarle l'anima. Cos'è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta? È possibile che una madre possa non riconoscere sua figlia?

L'autore
S. K. Tremayne è nato nel Devon, vive a Londra con le sue due figlie e scrive regolarmente su giornali e riviste internazionali. La gemella silenziosa è il suo primo romanzo pubblicato da Garzanti (2015)

Ho finito di leggerlo ieri, l'ho letto in due giorni, direi molto avvincente e con molta suspanche.
Un bel thriller psicologico che fino alla fine ti tiene incollato alle sue pagine, finale a sorpresa.
Mi è piaciuto e ve lo consiglio se anche voi amate questo genere di libro
Al prossimo romanzo
Antonella
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