giovedì 14 gennaio 2016

La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi

Ultimo libro di Donato Carrisi , uno dei miei scrittori preferiti. Un bel noir, diverso dall'ultimo libro Il cacciatore del buio, Ma allo stesso modo interessante e con dei colpi di scena nel finali.
Il mio consiglio è di leggerlo dimenticando gli altri libri che lui ha scritto.

La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, per far sì che un crimine riceva ciò che gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'audience. Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì?

Recensione del libro IBS
Donato Carrisi ci ammalia con una storia scritta di getto, senza più il giorno e la notte: un romanzo che si imprime con forza nei nostri cuori e sfida le nostre paure.




Se tralasciamo per un attimo il nome dell’autore, un nome che si porta dietro accenti del sud, provinciali, rurali, se per un attimo sospendiamo il giudizio, scartiamo il libro, tiriamo via la sovraccoperta e iniziamo a leggere il thriller di Donato Carrisi per quello che è, allora scopriamo lentamente che in Italia abbiamo qualcosa di meglio di John Grisham, personaggi più interessanti di Kay Scarpetta, paesi alpini che, in quanto a misteri, non hanno nulla da invidiare ai monti Appalachi. 
È un brivido quasi istantaneo, immediato, l’incipit di questo nuovo romanzo di Carrisi. Ci troviamo in una valle immersa nella nebbia, nello studio dello psichiatra il professor Flores. Seduto di fronte a lui c’è un uomo sfatto dalla fatica e sporco di sangue, è l’agente speciale Vogel, ed è sotto shock. Sono passati sessantadue giorni dalla scomparsa di Anna Lou, una ragazzina di 16 anni sparita nella nebbia senza lasciare traccia. E non c’è nessun motivo per cui il famoso investigatore, volto televisivo noto per le trasmissioni di cronaca nera, debba trovarsi ancora in quella valle, di notte. Non c’è nessuna ragione e lui non ricorda nulla, o almeno così vuole far credere al professor Flores. L’unico modo per accertare cosa sia veramente successo all’uomo, a due mesi di distanza dall’inizio dell’indagine, è ripercorrere tutta la storia dall’inizio. 
Prima che Vogel arrivasse in paese e mettesse in piedi la sua sgangherata squadra di ricerca, niente faceva pensare che la scomparsa della ragazzina potesse diventare un caso mediatico. Prima che Vogel attirasse su questo caso tutta la stampa nazionale, Anna Lou era solo una ragazzina confusa scappata di casa. Ma dopo quarantotto ore senza avere notizie era stato facile per l’opinione pubblica passare dalla scomparsa volontaria al rapimento e dal rapimento all’omicidio. 
Il caso sembrava perfetto per la ribalta televisiva, e Vogel era un vero e proprio esperto del genere. Un paese chiuso e inospitale, una ragazzina timida, capelli rossi e lentiggini, senza grilli per la testa, tutta gattini e cuoricini. E poi una comunità ristretta, quasi completamente composta dai membri di una confraternita religiosa ultra cattolica. Anche i genitori della ragazzina fanno parte della confraternita. Il giorno in cui lo Stato ha confiscato loro i terreni agricoli, perché ricchissimi di un raro minerale, sono diventati improvvisamente ricchi. Eppure non hanno modificato il loro tenore di vita, era stata la confraternita a beneficiarne. 
Vogel intuisce per primo che l’attenzione dei media può essere indirizzata su quella comunità, e questo era stato il lasciapassare perché la procura gli mettesse a disposizione tutti i mezzi più all’avanguardia per continuare le ricerche: polizia scientifica, squadre di ricerca, elicotteri. Eppure Vogel ha la sua teoria. Che non c’entra niente con il “mostro” che i giornalisti stanno cercando. 
Intuito, logica, capacità di cogliere ogni indizio e di leggere il linguaggio del corpo, il personaggio di Vogel, con la sua eleganza formale in stile inglese, si erge come un gigante nel romanzo di Donato Carrisi. I dialoghi con il suo giovane aiutante Borghi sono vere e proprie lezioni di investigazione, è un piacere leggerli ed è un piacere arrivare fino in fondo a questo thriller. Un romanzo in cui la cronaca nera di casa nostra si fa racconto d’autore.

Al prossimo libro
Antonella

Nessun commento:

Posta un commento

grazie per il vostro commento, se volete scrivetemi la mia mail e'
antonelladegrassi@gmail.com

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...